1.4.16

Ode alle gambe nude.



Mi piacciono le mezze stagioni. Quelle che si dice non esistano più. Perché hanno in sé quella malinconia del passato- con i maglioni di lana così spessi che quasi non ci passava un abbraccio, le cioccolate calde a tutte le ore- e al tempo stesso la dolcezza delle temperature che si alzano e dell'odore del mare che si avvicina. 
Perché si inizia ad avere un po' di colore naturale sulle guance e si inizia ad intravedere qualche centimetro di pelle. 




"Saran belli gli occhi neri
Saran belli gli occhi blu
Ma le gambe
Ma le gambe
A me piacciono di più"


Si mischiano, quasi con irriverenza, i cappotti con le ginocchia scoperte, le camicie con le caviglie al vento, i vestiti portati sopra le gambe nude.
Le gambe nude sotto le lenzuola perché non c'è più bisogno del pigiama pesante, le gambe nude sui prati il pomeriggio a fare m'ama-non m'ama al sole, le gambe nude che camminano accoppiate a quelle delle amiche. E quella libertà di uscire di casa mentre si fa mente locale di quello che avremmo dovuto mettere in borsa ma che sicuramente abbiamo scordato, qualcuno che ci chiede se usciamo davvero così.

Certo. E' primavera.