2.7.20

Doppie C



Fino a qualche anno fa le uniche doppie "C" con le quali avevo a che fare erano quelle di Coco Chanel.
Crescendo- e qui arriva la prima delle due c- sono arrivati anche i Compromessi.
Un equilibrio parecchio delicato da mantenere: troppi, diventi accondiscendente, troppo pochi, sei una stronza. Come trovare quindi un equilibrio non dico perfetto, ma che almeno riesca ad accontentare un po' tutti?
Ovvio, piccoli compromessi esistevano anche quando eravamo bambini, quando la mattina di Natale ci accontentavamo di Barbie Malibù anziché di Barbie Capodanno come avevamo chiesto a Babbo Natale, ma quando inizi a crescere si fanno sempre più difficili: sesso grandioso con una persona mediocre o sesso normale con una persona fantastica, un lavoro di ripiego ma pagato abbastanza bene o il lavoro che hai sempre sognato con un contratto a tempo determinato e pure pagato male?
Forse crescendo le possibilità che ci troviamo davanti sono molte di più rispetto a quelle di avere un giocattolo o un altro, le scelte si moltiplicano e insieme a loro moltiplicano anche i problemi, e le persone con le quali hai a che fare: dalla cerchia ristretta della tua famiglia arrivi a scuola, l'università, il lavoro, un compagno, tutto ben condito da persone da soddisfare e accontentare per il quieto vivere di tutti. Dicono che il mondo sia fatto a scale: c'è chi scende e c'è chi sale, e allora come evitare di cadere in una spirale di insoddisfazione mista a vittimismo avendo la sensazione di essere gli unici a scendere a compromessi?
Nel suo libro "Una Vita Così", l'alpinista Walter Bonatti scriveva "oggi che trionfa la mediocrità, rimanere uomo coerente con i propri princìpi e mantenersi individui liberi dal compromesso, è già «eroismo»". Ecco io non sono esperta di montagne e non so quali compromessi abbia mai dovuto affrontare il caro Walter nella vita, ma sono sicura che sulle montagne da soli, senza nessuno che chiede o pretende, non ci si deve stare poi così male.
E' quindi questa l'unica vera scelta che ci troviamo davanti? Una vita all'insegna dell'eremitismo- o della stronzaggine, trovatele pure voi le differenze fra l'una e l'altra cosa- potendo fare tutto ciò che si vuole e desidera, o una vita all'insegna della tranquillità in cui però ci si accontenta di cose che in realtà non vorremmo o non vorremmo fare?
Francamente non so quale sia la risposta, se ce ne sia solo una o se si possano percorrere entrambe le strade, a fasi alterne, per fare un po' "pari e patta".

So solo che di fronte alla scelta fra Barbie Malibù o Barbie Capodanno, io avrei preferito Barbie Capodanno tutta la vita.




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