The Pouch. Non sono mai stata amante dei trend selvaggi. Forse con gli anni si sarà capito che sono più per Coco Chanel che per Demna Gvasalia, però talvolta succede anche a me di trovarmi invischiata stile sabbie mobili in qualcosa da cui non riesci proprio a uscire: la Bottega Veneta mania.
Per un volta non sto parlando di scarpe- questa volta davvero no. Per una volta sto parlando di borse.
Mi sto riferendo a quella che a tutti gli effetti potrebbe essere definita la versione borsa dell'ormai famoso leisure wear: qualcosa di semplice senza essere sciatto, qualcosa di comodamente capiente senza essere la classica- e a tratti un po' banale- tote, qualcosa di tendenza senza risultare *troppo* di tendenza.
Ecco, tralasciando solo momentaneamente il fatto che esistano delle liste di attesa per questa borsa, che sia praticamente sold out ovunque e che sia molto trendy al momento, trovo che questa borsa sia "au-dessus de la mêlèe": non ha niente a che fare con le sue più appariscenti e vistose colleghe, cosparse di loghi fino alla nausea e riconoscibili da un chilometro di distanza. Lei è più sobria, ha più classe, è una Signora borsa senza essere una borsa da signora.
Di morbida pelle liscia o nel classico intreccio Bottega Veneta, per me questa borsa è concepibile solo nella versione maxi: la versione mini è stata fatta solamente per chi non ha le palle, diciamocelo. Che vuol dire la versione mini. L'ennesima tracollina senza spina dorsale. Tzè. Questa è una borsa per chi è consapevole che potrebbe anche entrarci un cadavere e ha tutta l'intenzione di portarsela comunque sotto braccio.
L'unica eccezione che posso fare è per l'ultima versione, una pouch leggermente più piccola ma dotata di una catena molto maxi, assolutamente inutile se non per il fatto che ha contribuito a far aumentare il prezzo di questo oggettino che era già di partenza decisamente caro.
Ma "i sogni son desideri" diceva quella gran culo di Cenerentola, e allora per me una di ogni colore grazie.
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