2020. Era febbraio quando, all'aeroporto di Londra, iniziai a vedere le prime mascherine e già allora l'idea di avere quell'affare sul muso mi soffocava. Dopo quasi dieci mesi di pandemia l'idea continua a farmi schifo e ancora sono capace di dover risalire le scale perché mi sono dimenticata la mascherina accanto al piatto delle chiavi.
Il mio 2020 comunque è stato diverso da quello di molti altri: io non ho panificato (per quello c'era il Rontani), non mi sono allenata seguendo classi online, non ho pulito la casa da cima a fondo, non ho scoperto la meditazione, ancora non so cosa sia Zoom e soprattutto non ho né cantato né applaudito al balcone perché non avevo nessun balcone dal quale affacciarmi. A parte la totale assenza di uscite serali e non e l'isolamento sociale e familiare, la mia vita è stata la stessa: ho lavorato tutti i giorni. Che palle. Un po' sono invidiosa di non aver potuto aggiungere "quarantena" alle cose che ho fatto nella vita, ma allo stesso tempo non so se sarei riuscita a stare in casa per due mesi e mezzo senza impazzire o senza imbiancare la casa a causa della noia.
Ho passato il mio compleanno in ufficio anziché sul lungo Senna a Parigi, e questo effettivamente un po' mi fa girare le scatole. Avevo organizzato il viaggio perfetto: avrei visitato Versailles in primavera, con i giardini fioriti, un museo che era chiuso da anni inaugurava la riapertura con una mostra su Coco Chanel che avrei tanto voluto vedere, Christo- che poi nel frattempo è morto- doveva impacchettare l'Arco di Trionfo proprio in quei giorni, c'era una mostra su Louboutin che aspettava solo di essere visitata e avevo già prenotato in un ristorante très chic per soffiare sulle mie ventisette candeline. E invece mi sono sbronzata a casa sul divano insieme al Rontani, in pigiama, mangiando tartare battuta al coltello direttamente dalla ciotola, il tutto condito dalla solita dose di peli di gatto. Not très chic.
Tutto sommato comunque poteva andarmi peggio. Poteva scoppiarmi la borsa dell'acqua calda sui piedi come è successo a mia sorella dieci giorni fa- può sempre andare peggio.
Invece io e il Rontani abbiamo trovato e cambiato casa, peccato solo che durante questa specie di seconda quarantena nessuno abbia cantato- proprio adesso che anche io avevo un terrazzino dal quale urlare messaggi positivi (??)- e abbiamo anche deciso che ci saremmo sposati la prossima estate. A questo punto non sappiamo se sarà possibile organizzare un matrimonio la prossima estate, però nel frattempo lui me l'ha chiesto ufficialmente and #IsaidYes. Mi sembrano traguardi da celebrare alla fine.
Nel 2020 tutto quello che non ho speso per uscire l'ho speso per comprare vino da bere a casa, sul divano, in pigiama, il tutto condito dalla solita dose di peli di gatto. Nel 2020 non ho visto un negozio per due mesi e mezzo e non ho comprato niente online perché detesto comprare online, ma quando ci hanno liberati di casa sono entrata in un negozio e cinque minuti dopo ero già fuori con non uno, ma ben due paia di scarpe. Perché comunque è confortante sapere che certe cose non cambiano mai.
Nel 2020 la mia natura ottimista e positiva quest'estate mi ha fatto sperare che avrei potuto organizzare la mia solita cena del Ringraziamento, con io che aiuto il mio amico Giorgio a farcire il pennuto, e invece non solo non ho potuto invitare i miei amici per la cena, ma non ho potuto neanche consolarmi con un tacchino per due perché il forno era rotto. Nel 2020 la mia natura ottimista e positiva quest'estate mi ha fatto sperare che avrei potuto organizzare la mia solita festa di Natale, e invece è il 22 dicembre, e del Santa +1 che avrebbe dovuto tenersi domani sera neanche l'ombra. Anche domani sera saremo io e il Rontani, da soli, sul divano, in pigiama, il tutto condito dalla solita dose di peli di gatto.
Nel 2020 mi sono mancati gli abbracci con gli amici per strada, i baci molesti che davo a mia sorella e i saluti ancora più molesti che scambiavo con mia madre. Guardo i film e mi ritrovo a pensare "Oddio ma non vi potete salutare così, non si può!" per dei film girati vent'anni fa, quando l'unico problema che avevamo era il Millennium Bug. Mi è mancata la sensazione di avere le mani pulite perché, non so voi, ma a me questo gel igienizzante me le fa solo sentire più sporche e appiccicose, e ancora di più mi manca la sensazione di vederci per strada perché con questa benedetta mascherina ho gli occhiali perennemente appannati. Già erano perennemente sporchi, adesso sono anche perennemente appannati.
Il 2020 non è proprio stato un anno memorabile, diciamolo. E allora persino io, che ho sempre detestato il Capodanno, con quella dannata frenesia di dover festeggiare sempre, comunque e per forza, sono sollevata che manchino solo otto giorni ai "grandi" festeggiamenti. Io farò finta di nulla e non brinderò- la settimana scorsa ho rotto uno specchio quindi forse è meglio volare basso e non esagerare con i desideri e i buoni propositi- però voi ragazzi metteteci un pochino più di impegno: a sperare che il 2020 fosse un anno meraviglioso ci abbiamo preso tutti dieci, vediamo di fare meglio per il 2021 che mi devo sposare. Eh.