Sunday. Domenica, ore 12:30- minuto più, minuto meno. Tavolo per quattro (come nella migliore tradizione à la Sex and the City).
Sono la prima ad arrivare e, non avendo alcuna intenzione di aspettare fuori, entro e mi siedo.
Sul divanetto alla fine ci sono stata poco perché mi sono messa a curiosare in giro: ho guardato le pareti, le bottiglie di gin vuote, il bagno, le aragoste appese alle pareti e lo spazio fuori nella piazzetta, con i tavoli sotto gli ombrelloni.
(Nell'attesa delle mie amiche poi mi sono anche bevuta tre tazze di americano- con un goccio di latte freddo, grazie- nella più completa tranquillità, leggendo e osservando le persone sedute vicino a me)
Il brunch del San Bartholomeo comprende caffè a pioggia per riprendersi dal weekend, succo d'arancia per rinfrescare e illuminare come i migliori trattamenti di bellezza, acqua per depurare perché sono quasi sicura che quella cosa trasparente che ho bevuto insieme a ghiaccio e ginger beer negli ultimi giorni non fosse acqua. In più la scelta di un piatto e di un dolce. E menomale che ho avuto quaranta minuti di tempo per poter scegliere.
Ho optato per le uova alla Maryland, perché il poached egg a me è riuscito bene solo una volta e quindi volevo mangiarlo senza impazzire, con salsa alla Benedict (matipare?) e salmone affumicato.
Pancakes con sciroppo d'acero e macedonia, perché l'unica linea a cui faccio attenzione è quella del telefono.
E considerando che ho spuntato solo qualche voce nel menù, ci tornerò sicuramente una di queste domeniche.
(Dalle 12 alle 15, meglio se chiamate prima)