"Consentitemi di essere esplicito fin dall'inizio: non credo che vi piacerò. I signori proveranno invidia e le signore disgusto, non vi piacerò affatto, non vi piacerò ora e vi piacerò ancor meno in seguito.
Signore, un avvertimento: io sono pronto a tutto, in ogni momento. Che sia merito o demerito, questo ora è difficile da dire, tuttavia è certo che sono un libertino. Continuerò a spassarmela e a provare ardenti passioni , non duoletevene, vi arrecherebbe afflizione, tratte le conclusioni stando alla distanza a cui vi terreste se stessi per mettere la lingua sotto le vostre sottane.
Signori non disperate, sono pronto a tutto, si. Lo stesso avvertimento vale anche per voi: placate le vostre squallide erezioni perché quando avrete un amplesso vedrò di cosa sarete capaci; allora saprò se sarete venuti meno alle mie aspettative. Vi auguro di fottere immaginando che la vostra amante segreta vi stia osservando di nascosto, di provare le stesse sensazioni che io ho provato e che provo, e chiedervi: era questo lo stesso brivido che sentiva lui? O c'è un muro di disgrazia contro il quale tutti battiamo la testa in quel fulgido, eterno momento?
Questo è tutto, questo è il mio prologo.
Nessuna rima e nessun decoro: non era questo che vi aspettavate, spero.
Sono John Wilmot, il secondo Conte di Rochester, e non ho alcuna intenzione di piacervi."
The Libertine
Agli uomini, con la u minuscola, forse anche omuncoli e forse addirittura quaquaquaraquà. A quelli che hanno "la sfera emozionale di un cucchiaino da tè". A quelli che sono spaventati dalla vita, a partire dalla loro e poi anche da quella degli altri. A quelli che non si buttano mai, e non intendo solo in acqua, e non fanno le cose con la pancia, spinti da uno nodo allo stomaco. Alle convenzioni sociali che nell'anno duemila e quattordici ancora seguono chi non riesce a liberarsene per paura.
(Paura di vivere sul serio forse).
Alle verità scomode tenute nascoste ma che alla fine vengono a galla come pietre pomici in mare.
A chi non ragiona mai con il cuore e con l'istinto ma con l'aridità di un pensiero non sufficientemente soppesato, a chi non fa le cazzate e a chi è sempre e per forza tutto d'un pezzo, anche quando gli altri intorno a te sono piegati dalle risate e dall'alcool e dalle serate passate per le strade, trascinandosi di gradino in gradino e di locale in locale. A chi fa quello che non gli va di fare solo per piacere agli altri e a chi vorrebbe cambiare ma non ha il coraggio di farlo.
Vi auguro di continuare ad andare avanti senza guardarvi indietro mai, per non scoprire cosa e quanto vi siete persi.
(Per non vedere le risate che mi sono fatta il giorno dopo le mie numerose cazzate. Per non sentire l'odore della pioggia carica di sabbia quando l'ombrello era rimasto sul letto a casa. Per non vedere quanti amori frivoli consumati e gettati via come una bustina di tè e quanti probabili mariti o amanti portati via da un treno, un aereo o un'altra donna. Per non provare il rimpianto di non aver mai gustato il sapore di un bacio proibito o di troppi Vodka Martini a stomaco vuoto. Per non aver mai provato emozioni piene, travolgenti, devastanti, che io penso siano i settanta gli anni adatti a vivere di emozioni moderate.
Per non aver mai provato a rivestirvi in silenzio e scappare da una notte disastrosa o rientrare in casa nel bel mezzo della notte e uscire nuovamente dopo aver agguantato il costume da bagno. Per non aver mai fatto il bagno a mezzanotte o mangiato una pasta aglio olio e peperoncino alle cinque di mattina. Per non aver mai lanciato un reggiseno o dimenticato un paio di mutande. Per non aver mai tossito dopo aver aspirato il fumo di una sigaretta e per non essere mai stati politicamente scorretti. Per rendervi conto di non aver mai fatto niente che meriti davvero di essere ricordato o raccontato.)
E vi auguro anche di avere ancora qualcuno di vivo accanto, perché questa monotonia alla lunga sfibra, logora, uccide. Io invece questa vita, visto che ho già letto su un paio di libri che è una sola, me la voglio proprio godere. Sicura che non rimarrò mai da sola perché la gioia di vivere non ha mai ucciso nessuno.