Paris is always a good idea. Adesso parto. Prendo il prossimo treno per Pisa (che adesso che sono le due è tra dodici minuti e forse mi conviene prendere quello dopo delle quattordici e quarantadue), vado all'aeroporto e parto per Parigi. Lascio tutto qui. Vestiti, smalti (no forse quelli no), fidanzato (magari mi viene a trovare), la sorella che ti rompe il cavo per collegare il BB al portatile, le persone sgradite, una città che non ha niente da offrirmi, neppure una miserissima boutique francese o un cafè che sia degno di questo nome. Di quelli dove ti puoi rifugiare quando in casa c'è la discoteca alle tre di pomeriggio e tu devi per forza studiare persone di nome Liutprando o quando cerchi asilo in biblioteca ma o c'è casino o si muore di freddo: perché lo studio deve temprare l'animo e far gocciolare il naso.
Parto. Lascio tutto. Mollo tutti. Mi trasferisco nella Ville Lumière e manderò a tutti cartoline di una Parigi mozzafiato, coperta di foglie e poi anche di neve; di una Tour Eiffel che sembra vestita per andare a ballare tanto brilla; di capelli così perfetti che ti pare impossibile che la donna che sta di fronte a te si sia svegliata solo mezz'ora fa.
Mi trasferisco nella patria del buon gusto, del bon ton e del fashion-faux-pas alla faccia dei mononeuroni vestiti tutti così uguali che neppure una serie Ford ci sarebbe riuscita tanto bene.
Non preparo neppure la valigia, tanto tutto quello che mi serve sono il barattolo di quelle che sarebbero ormai le ex dream shoe (leggi Louboutin Pigalle nude tacco 100), la mia macchina fotografica con il suo carica batteria e lo smalto che ho adesso: Malice, Chanel of course, che è la cosa più bella del mondo, perfetto per l'upcoming holiday season.
O magari potrei aspettare ancora qualche giorno, qualche settimana e indossare ballerine nere, calze nere, LBD, sciarpa in cachemere beige, un tocco di rossetto rosso, i capelli freschi di shampoo e la mia piccola (e verde) Marc By Marc Jacobs che porto troppo-poco-spesso-di-quanto-dovrei e andare a fare shopping. Partire la mattina e tornare la sera con le mie Louboutin (perché in fondo rinunciarvi?): una normale giornata di shopping a Parigi, niente di più semplice.
Parto. Lascio tutto. Mollo tutti. Magari tra un po'. Tanto Parigi è lì, sempre meravigliosa, sempre Parigi.